giovedì 19 gennaio 2017

a Gigi # 42 - classe IIIA della scuola primaria di San Giuseppe di Cassola (VI) sullo spettacolo Raccontala, la guerra

Caro Luigi,
ti ringraziamo per lo spettacolo, mi ha colpito quasi tutto: quando il comandante aveva dato uno schiaffo al bambino e la nonna gli aveva detto: “Vigliacco!”. Ho capito che non si danno gli schiaffi, e non si dice che la guerra è bella. Gli insegnamenti che ho capito sono tutti. Ti saluto con affetto Luigi.
Ah, dimenticavo! Quando è finita la guerra?

Caro Luigi,
ti ringrazio tanto per ieri che mi hai fatto commuovere tanto, anzi, tantissimo! Mi ha colpito tanto la parte in cui è finita la guerra. A me non piace la guerra perché c’è molta gente che muore. Io porto ancora con me tutti gli insegnamenti, ma ce n’è uno più importante, cioè che non bisogna fare la guerra. Per te, Luigi, con tanto affetto, A.

Caro Luigi,
è stato molto emozionante il tuo spettacolo. La cosa che mi ha colpito è quando il bambino è andato a chiedere del pane al comandante. Ho capito che è brutta la guerra e che bisogna aiutare tutti mentre stanno male. Una cosa che ho imparato è anche che è importante raccontare storie come queste per non ripetere l’errore della guerra.
Speriamo che ci fai vedere un altro spettacolo in futuro. Con tanto affetto.
Ah, dimenticavo! Sei il miglior scrittore della vita e ti auguro buona esperienza.

Caro Luigi,
ti voglio ringraziare per il racconto che hai fatto per noi. La storia mi ha colpito: i tedeschi che rubavano il cibo alle altre persone, soprattutto il bambino e la sua nonna che non riuscivano a respirare. Pure ho capito che la guerra è brutta, ma lo sapevo già. Mi ha colpito anche quando ci hai raccontato che i mariti delle donne erano andati a fare la guerra. Allora i tedeschi sono arrivati e le persone urlavano: - Vigliacchi, vigliacchi!-. Un signore urlava pure lui, ma diceva:”Andate all’inferno, vigliacchi”. Hanno rubato pure una campana. Vorrei tornare di nuovo a rivedere lo spettacolo (da M. con tanto affetto)

Caro Luigi,
ti ringrazio dello spettacolo che hai fatto. Mi ha colpito quando la nonna e il bambino stavano per morire e quando il soldato ha dato il suo rancio al bambino. Ho capito che bisogna aiutare anche quelli che non ti aiutano, anche che non bisogna mangiare gli animali. Inoltre bisogna aiutarsi, collaborare insieme e pregare per quelli che muoiono e andare in chiesa. Ho capito che bisogna condividere qualcosa quando gli altri non hanno quella cosa. Saluto con affetto, B.
Ah, dimenticavo! Quando verrai ancora a fare questi spettacoli?

Caro Luigi,
ti ringrazio per averci raccontato questa storia. Ci hai fatto divertire per poi riflettere sulla guerra, che è una cosa molto brutta. Mi hai colpito quando i soldati austro-ungarici hanno invaso l’Italia per rubare tutto il mangiare. Ho riflettuto soprattutto sulla pace, cosa da fare, e sulla guerra, cosa da non fare mai. Ho imparato inoltre che qualche soldato non voleva fare morti tutti, allora dava il rancio anche al bambino, così lui e la nonna potevano stare meglio. Un saluto affettuoso, D.

Caro Luigi,
ho imparato che è brutto uccidere gli animali, che la guerra non è bella e non si prendono in giro gli altri. Mi è piaciuto quando la guerra è finita. Ti saluto con affetto, G.
Ah, dimenticavo! Non bisogna fare la guerra!

Caro Luigi,
ti ringrazio per averci fatto divertire e riflettere. Mi ha colpito che il papà si teneva in braccio il bambino anche quando non sapevano dove fosse il povero zio Tonino. Mi ha colpito anche quando il bambino ha scoperto cosa ha scritto nel quadernetto il suo papà. Mi piaceva quando ci hai fatto divertire e quando hai raccontato la storia “Scrivila, la guerra”. Mi hai insegnato com’è la guerra.
Un saluto con affetto, A.

Caro Luigi,
io ti ringrazio per lo spettacolo. Mi ha colpito quando il papà è andato via. A me non piace la guerra e alla fine c’era la pace. Allora la pace è buona, la guerra è cattiva perché uccide. Io ti saluto. Era bello lo spettacolo, ne facciamo un altro? Un abbraccio, A.
Ah, dimenticavo! Il tuo spettacolo è bellissimo.

Caro Luigi,
grazie perché ci hai raccontato di quel bambino di prima elementare. Mi ha colpito quando il bambino piangeva e diceva: “Ho fame!” Durante lo spettacolo ho capito che quando fai un errore devi ricominciare a dire la verità. Grazie perché hai organizzato un meraviglioso spettacolo.

Caro Luigi Dal Cin,
ti ringrazio per averci fatto capire che la guerra è una cosa brutta attraverso il tuo libro. Mi è piaciuta la parte in cui un soldato nemico ha dato a un bambino povero il suo rancio. Ho imparato che se ti trovi di fronte a un nemico non vuol dire che non lo puoi aiutare. Ho anche imparato che se vuoi liberarti dai brutti pensieri della guerra puoi scriverli, così non ti rimarranno impressi. Porto ancora con me l’insegnamento che la guerra è una cosa brutta e non la farò mai. Grazie di averci fatto vivere questa esperienza, spero di farla ancora. Con tanto affetto, M.
Grazie per averci fatto l’autografo…

Caro Luigi,
ti ringrazio dello spettacolo, mi ha colpito quando è arrivata la pace e anche quando il bambino aveva preso la patata. Ho capito che non si deve fare la guerra e quando qualcuno si fa male si deve andarlo ad aiutare. Un saluto con affetto, G.
A proposito, Luigi, avrei un’altra cosa da dirti. Mi sono divertita tanto all'auditorium con tutti i bambini di terza e di quarta. Mi sono anche commossa tanto.

Caro Luigi,
ti ringrazio per lo spettacolo e per il libro che ci hai letto e per tutto quello che ci hai detto sulla guerra. Mi ha colpito la scena in cui il bambino non ha sentito più il respiro della nonna, e quando il capo ha dato lo schiaffo al bambino. Ho anche capito che non bisogna uccidere e dare fuoco in giro. Porto con me molti insegnamenti, per esempio: non bisogna buttare le persone anziane per terra, non bisogna picchiare i bambini. Spero di rivedere ancora un tuo spettacolo, R.

Caro Luigi,
ti ringrazio per avermi fatto riflettere durante lo spettacolo… Ho capito che non bisogna fare la guerra. Porto con me molti insegnamenti. Per esempio non bisogna uccidere le persone, bisogna voler bene ai nemici… Ti saluto con affetto e spero di rincontrarti presto, D.R.


Un caro saluto da parte di Eugenio…