lunedì 26 febbraio 2018

a Gigi # 65 - dalla classe VA della scuola elementare di San Giuseppe di Cassola (VI)

Francesco: Mi è piaciuto l’incontro dell’anno scorso “Scrivila, la guerra”. È piaciuto a me e ai miei compagni per come l’hai letto, per come hai dato enfasi alla lettura. Luigi Dal Cin ha fatto molto ridere perché è uno scrittore per bambini e sa come far divertire i bambini, è stato molto bravo.

Matteo: Mi è piaciuto tanto perché Luigi mi ha fatto ridere e anche perché mi ha dato tanti consigli su come scrivere una storia. “Scrivila, la guerra” mi piace perché racconta di un bambino che per mangiare si nascondeva. E poi c’è il gesto che mi piace molto del soldato che, di nascosto, va a dare il suo cibo al bambino.

Manuel: Mi aspettavo che fosse troppo serio. Invece è stato divertente, ha risposto alle nostre domande e soprattutto ha scherzato. Se vado in biblioteca chiederò dove sono i libri di Luigi Dal Cin

Nicolas: Mi è piaciuto tanto il suo suggerimento di osservare prima, osservare con attenzione, di non guardare soltanto. E inoltre mi è piaciuta la sua comicità, sembrava un attore comico. Di lui adoro che scriva libri per bambini di altri stati perché ci insegna come vivere insieme. Mi sono piaciuti i suoi libri, “Le voci del tam-tam”. Sono dei racconti dell’Africa e mi piace come si espone, si esprime bene. Mi ha colpito che in quarta avesse 5 in italiano. Ma poi è diventato un ottimo scrittore, ha scritto moltissimi libri per bambini. Ho una domanda da farti: Hai mai scritto un libro con un altro scrittore? Se sì, quale?

Melodj: Be' mi è piaciuto tantissimo tutto, se dovessi scegliere la cosa più bella sarebbe un po’ difficile perché si è espresso molto bene. È stato tutto molto divertente, soprattutto quando si travestiva. Era come esplorare nella valigia quando tirava fuori le cose. Ho letto “Scrivila, la guerra” che avevamo nella libreria della classe. Questo libro era molto interessante, un po’ mi sono commossa della storia che hai scritto, era molto bella

Zoe: Mi è piaciuto tutto, quando rispondeva alle domande e faceva anche un po’ il comico. I libri sono belli, ne abbiamo letto qualcuno a scuola, mi pare di averne uno a casa. Avevo da fargli una domanda: Hai un diario personale?

Luna: Mi è piaciuto molto soprattutto quando si è travestito da pirata, aveva un sacco di travestimenti nella valigia! E poi quando si è messo a parlare dei suoi libri e ci ha raccontato la sua storia. Le domande sono riuscita a farle tutte, però mi interessava fargli una domanda: Come fai a scegliere i titoli dei libri? È stato molto divertente, sembrava di essere a uno spettacolo comico, e mi ha fatto venire anche il sorriso.

Giulia: Mi è piaciuto quando si travestiva da pirata perché faceva tanto ridere e soprattutto quando doveva mettersi il cappello però non lo trovava. Quando si fa un testo bisogna sempre rileggerlo perché non bisogna avere errori quando si scrive. Ho letto il racconto della guerra che è stato bellissimo, è il libro che mi è piaciuto di più.

Vassilj: Sono cambiato perché riesco a esprimermi meglio perché da quando lui ci ha detto che l’osservazione ci aiuta a fare i testi, quando vedo una cosa nuova, o anche vecchia, la osservo almeno dieci secondi e poi mi viene un elenco di cose da dire su quella cosa. Ho una domanda: Dove ti siedi per fare testi o libri? In scrivania o nel tavolo da mangiare? Mi è piaciuto insomma comunicare perché mi faceva molto ridere, come quando lui aveva raccontato il suo segreto e quando si era messo i vestiti da pirata. Mi ha fatto molto ridere quando la sua mamma gli aveva detto che c’era la pagella sul tavolo e lui diceva “NO!” e lei gli diceva “SI!”. Ho letto “Scrivila, la guerra”. Me lo ricordo molto bene. Ha raccontato la storia di un bambino. Suo papà era andato in guerra con lo zio, non aveva tante cose da mangiare. Sua nonna aveva un campo, lui andò nel campo e si mise a mangiare le cose che c’erano. Mi ricordo benissimo quando questo bambino è andato in fila dai soldati tedeschi e il soldato gli diede una cosa solida, una patata da mangiare. Quella scena è stata molto commovente, è stata bellissima. Gli volevo chiedere quando compie gli anni perché gli faccio gli auguri.

Laura: A me Luigi Dal Cin è apparso molto simpatico, soprattutto per le battute che ci ha detto. Infatti ha fatto anche delle battute quando si è travestito da pirata, ha fatto delle cose molto divertenti. Mi è piaciuto il suo libro “Scrivila, la guerra” perché anch’io, quando l’ho letto, mi sono emozionata. Se io fossi stata nei panni di quel bambino che raccontava quella storia, anch’io avrei pianto, non sarei stata felice di quella guerra. Mi sono piaciuti anche i libri del mondo che ci ha fatto vedere, quello dell’India e quello dell’Africa. Luigi Dal Cin ci ha dato anche dei consigli. Quando scriviamo un libro dobbiamo osservare attentamente le cose che vogliamo descrivere e raccontarle in un testo.

Andrea Viola: Mi è piaciuto veramente tanto, è stato molto divertente incontrare Luigi Dal Cin perché veramente è un bravissimo scrittore. Credo che quando va alle scuole primarie sappia intrattenere molto bene i bambini. Il libro “Scrivila, la guerra” l’abbiamo letto in quarta. Mi ha interessato per i termini che Luigi ha usati nel libro, ad esempio quando diceva che il bambino provava a sopravvivere in quella guerra.

Sara: Luigi Dal Cin è stato molto divertente e ci ha saputo accogliere molto bene. Le storie che ci raccontava di quando era bambino erano anche quelle molto divertenti, e in modo molto semplice ci ha saputo raccontare come erano le sue storie, ha saputo rispondere alle nostre domande e ci ha dato anche dei consigli. Ho una domanda: Luigi Dal Cin è il tuo nome o è un nome d’arte? Le domande che hanno fatto i compagni erano molto belle perché raccontavano molto della sua vita, di quello che faceva quando non aveva nulla da fare, quando cioè aveva tempo libero. Ha detto che quando si fanno i testi bisogna sempre rileggerli perché scappano degli errori grammaticali o si possono sostituire le parole che si ripetono molte volte. Io pensavo che gli scrittori fossero molto seri e che non fossero così divertenti.

Alice: Mi è piaciuto tanto. Per scrivere un libro bisogna soprattutto osservare. Luigi Dal Cin mi faceva ridere soprattutto quando andavamo in bagno e lui ci chiedeva che cosa avevamo fatto. Mi è piaciuto quando si è travestito da pirata e quando ha provato un sacco di cappelli prima di trovare quello giusto. Ho letto “Scrivila, la guerra” e “Le voci del tam-tam”. Le voci del tam-tam ha più storie dentro, ha un racconto africano, e invece “Scrivila la guerra” non mi è piaciuto molto perché parlava della guerra.

Elisa: Ho due domande: In quale momento della giornata scrivi? Come ti senti quando scrivi? Quel giorno mi ero sentita felice perché non avevo mai incontrato uno scrittore così da vicino. Mi piacciono tanto i libri e infatti quando sono a casa mi lamento sempre con la mamma perché ne ho pochi. Ho letto “Scrivila, la guerra”. Alcune parti mi facevano un po’ commuovere, c’era questo bambino che soffriva, mi faceva pena.

Sara: Ho una domanda: Hai un posto preciso dove scrivere, per esempio una scrivania? Mi è piaciuto molto, è stato divertente, ha fatto ridere molto me e, credo, anche gli altri bambini. Quando si scrive una storia bisogna sempre rileggerla per scrivere le informazioni che mancano. “Scrivila, la guerra” è il libro che mi è piaciuto di più.

Emma: Mi è piaciuto tantissimo. Luigi Dal Cin è uno scrittore molto bravo e ha scritto dei libri che insegnano molte cose. Da quest’incontro ho imparato molte cose divertendomi, per esempio che leggere è una cosa molto importante. Appena leggi un altro libro sei in un altro mondo e ti diverti, per esempio, se hai un pensiero triste. Poi ho imparato che un libro non si giudica dalla copertina. Può darsi che se anche la copertina non ti ispira, non è detto che non sia bello. Un libro aveva la copertina con una bambina di un colore della pelle diverso. Una mia amica ha avuto modo di provarlo e abbiamo provato a leggerlo insieme, a casa della mia amica. L’abbiamo provato a leggere e abbiamo scoperto che quel libro non era noioso come pensavo. E, per finire, volevo dire che è stato un incontro in cui ho imparato molte cose nuove. Una domanda: Qual è stato il libro che hai pubblicato che ti ha fatto più contento? Ti mando molti saluti

Rebecca: Lui è molto simpatico, mi ha aiutato quando ha detto di osservare invece di fare uno scatto veloce perché questo ti aiuta a fare dei testi più ricchi. Mi è piaciuto il libro della guerra, quando c’erano i soldati. Quando c’era questo bambino lo nascondevano dietro di loro e poi gli davano il cibo. Mi è piaciuto quando un soldato gli ha costruito quella specie di tazza e quando gli aveva dato una patata. Era divertente quando ci ha fatto dire un pezzo di storia sulla signora che ha incontrato alla mattina al bar.

Paolo: Mi ha colpito perché ha saputo trattare un argomento abbastanza importante pur avendo della positività e scherzando. Ci ha scherzato sopra e nello stesso tempo ci ha dato l’importanza che serve. È cambiato qualcosa per me. Quando facevo i testi io una volta non rileggevo. E invece adesso rileggo e arricchisco perché è importante per fare un buon testo. Io ho letto “Le voci dei tam-tam, fiabe dall’Africa”. Prima di incontrare Luigi Dal Cin io leggevo comunque, leggevo tanto, ma non mi entravano in testa le lezioni di vita che possono servire, il gioco di squadra, l’esperienza. Ho imparato anche a memorizzare le esperienze modificandole per fare un testo nuovo mio, anche con parole nuove, con sinonimi.

Rebecca: Ci ha raccontato molte cose ma, comunque, facendoci divertire e non facendoci annoiare. Prima credevo che fare la scrittrice fosse un lavoro bello, però non pensavo così bello. Bello perché ci raccontava degli episodi della sua vita: per esempio, quando era piccolo non andava bene a scuola, ma poi è diventato uno scrittore. Mi è piaciuto molto il libro “Scrivila, la guerra”. Era triste, però mi è piaciuto. Volevo sapere dove abitava il bambino protagonista.