mercoledì 15 aprile 2020

Sulle ali del condor - fiabe dal Cile: l'ebook gratuito

Luigi Dal Cin
Sulle ali del condor
Fiabe dal Cile


illustrazioni di Pati Aguilera, Laura Berni, Francesco Chiacchio, Anna Forlati, Maya Hanisch, Simona Mulazzani, Paloma Valdivia, María de Los Ángeles Vargas.
Franco Cosimo Panini Edizioni, Modena, 2016, in collaborazione con Fondazione Štěpán Zavřel.

QUI l'ebook gratuito

Sulle ali del condor – fiabe dal Cile

di Luigi Dal Cin

Il Cile è il paese più lungo e stretto del mondo: si estende per circa 4200 km passando per il Tropico fino quasi al Circolo Polare, mentre la sua larghezza varia da un minimo di 40 a un massimo di soli 400 km raggiungendo in breve, dal livello del mare, altezze di migliaia di metri. Una tale varietà ambientale ha una rispondenza nella molteplicità delle differenti popolazioni native che si sono adattate a questi differenti territori e nella molteplicità delle loro culture, successivamente innestate con l’espansione dell’Impero Inca, la devastante conquista spagnola e, in tempi moderni, la grande ondata migratoria europea. Cercando di risalire ai nuclei narrativi più antichi, ‘Sulle ali del condor’ vuole presentare la vivace molteplicità delle narrazioni tradizionali del Cile. Il titolo del libro prende spunto da La ragazza venuta dal cielo (Incas) in cui un giovane coltivatore di patate s’innamora di una ragazza–stella che gli ruba il raccolto: per raggiungerla nel regno celeste volerà sul dorso di un condor. Imperniato simbolicamente sull’incessante relazione tra l’al di qua e l’al di là, nel suo viaggio sperimenterà passaggi vitali: terra/cielo, indifferenza/amore, infanzia/età adulta, morte/vita, umano/divino, rivelando tra le righe residui di antichi riti di iniziazione, come l’automutilazione. Sempre alla tradizione Inca appartiene il suggestivo mito de La creazione del sole e delle stelle dove il dio Viracocha suscita il sole dallo sguardo di Inti, l’uccello sacro che custodisce sotto le palpebre il giorno e la notte, e accende le stelle dallo sguardo di Titi, il puma dagli occhi di rubino. Altro racconto sulla creazione è quello di Elal, il primo bambino (Tehuelches) che, con l’aiuto degli animali, fugge dalla terra dei giganti per fondare la terra degli uomini: poterà loro il fuoco, l’arte della caccia, del cuoio... concluso il suo compito volerà verso Occidente facendo emergere dal mare le innumerevoli isole della costa del sud. Kai Kai e Treng Treng (Mapuches) invece spiega con la lotta dei due mitici serpenti primordiali la causa dei terremoti che coinvolgono le regioni andine mentre Il terribile Cherufe (Mapuches) dà conto della concomitante attività vulcanica spesso drammaticamente affamata di vite umane. Il grande guanaco bianco (Diaguitas) presenta la misteriosa figura di Yastay, protettore degli animali della montagna, che si manifesta sotto forma di un grande guanaco bianco oppure di un piccolo dio con una mano morbida di lana, per accarezzare, l’altra mano dura di piombo, per castigare. Mamma pehuén è invece un suggestivo racconto dei Pehuences che dai pehuén, i pini araucaria, fondamentali per la loro sopravvivenza, hanno preso il nome. Infine, dall’Isola di Pasqua, L’uovo della vita (Rapa Nui) narra della tradizione dell’Uomo Uccello che, rischiando la propria vita per il bene di tutti, offre al dio Make Make il primo uovo dell’anno, simbolo della rinascita della primavera.

(da Luigi Dal Cin, Catalogo de Le immagini della fantasia, Mostra Internazionale di Illustrazione per l'Infanzia, 34^ edizione, Sarmede)