lunedì 8 agosto 2016

Il mio nuovo libro: Scrivila, la guerra

Luigi Dal Cin
Scrivila, la guerra
illustrazioni di Simona Mulazzani
Kite Edizioni, 2016
 
Comunicato Stampa:
In occasione del Centenario della Grande Guerra, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico legato ai luoghi coinvolti nel primo conflitto mondiale, la Regione del Veneto su iniziativa della Fondazione Štěpán Zavřel di Sarmede (TV) ha voluto realizzare un libro illustrato edito dalla prestigiosa Kite Edizioni che raccontasse la Prima Guerra Mondiale ai bambini, per offrire a piccoli e grandi un adeguato e inedito strumento per rielaborare insieme una delle maggiori tragedie che hanno colpito il nostro paese.
Ma come raccontare la Grande Guerra ai bambini?
“Credo che ai bambini si possa, anzi si debba, raccontare la verità – dice Luigi Dal Cin, autore di oltre 100 libri per ragazzi tradotti in 10 lingue – con la delicata esigente responsabilità, però, di assumere sempre il loro punto di vista, in modo che la verità sia per loro innanzitutto comprensibile e poi, soprattutto, utile. Anche per potersi rappresentare le conseguenze sulla popolazione delle guerre di oggi, di cui i bambini sentono parlare. Non ho voluto quindi centrare il racconto sugli eventi bellici al fronte, vissuti da adulti soldati, ma raccontare le inevitabili quotidiane sofferenze che ogni guerra porta agli ultimi, tra cui i bambini: nel nostro caso il dramma dell’anno della fame vissuto dalla popolazione dei territori occupati dalle truppe austro-ungariche dopo Caporetto. È un argomento che mi è familiare: i miei nonni, veneti, hanno vissuto la Grande Guerra e, nella mia infanzia, me l’hanno raccontata in diversi modi. Per poter però prendere il giusto e veritiero punto di vista di un bambino che vive una situazione così drammatica ho raccolto testimonianze scritte, memorie, lettere, diari cui poter fare riferimento, tra cui vorrei segnalare le commoventi memorie di Giuseppe Boschet scritte quand’era bambino, custodite e pubblicate dalla Biblioteca di Seren del Grappa (BL), e le lettere e i diari dei soldati al fronte: sono preziose testimonianze che hanno ispirato il punto di vista di questo libro”.
Ed ecco allora come germina il punto di vista di ‘Scrivila, la guerra’: un bambino riceve in regalo un quaderno dal papà tornato vivo dal fronte che lo invita a scrivere la guerra vissuta durante il suo periodo di assenza.
“Tira fuori la guerra, scrivila su questo quaderno. Così non ti resta dentro”. Mio papà ha detto che anche lui quando era in guerra sul Carso e sul Piave scriveva tutto su un quaderno. Ogni giorno la guerra gli entrava dagli occhi, dalle orecchie, dal naso, dalla bocca, dalla pelle. Per tirarla fuori allora doveva scriverla. Ha detto che altrimenti sarebbe diventato come il povero Bepi che è tornato anche lui dalla guerra ma ora sta sempre seduto fuori al bar e ha gli occhi fissi, spalancati come una finestra. La sua bocca sembra un sorriso, ma la sua testa è piena di guerra che gli è rimasta chiusa dentro. Non parla più.
“Scrivi, fiòl! Scrivi quel che ti ha fatto più impressione quando i soldati hanno occupato casa nostra, nell’anno della fame” mi ha comandato. Allora ho scritto tutto su questo quaderno. Mio papà mi ha detto che scrivere sul quaderno lo ha salvato perché lo ha fatto tornare a casa vivo.
“Il libro diventa così – continua Dal Cin – un susseguirsi di intense scene dove quel bambino racconta in prima persona piccoli emblematici episodi che si snodano tra l’invasione di soldati stranieri affamati e l’annuncio della fine della guerra. Per ottenere l’effetto della scrittura tipica di un bambino ho lavorato molto sul linguaggio, sul ritmo, sui toni della narrazione, sulla mancanza di giudizio di un bambino che vive semplicemente le difficoltà del momento presente, non conoscendo nulla di quanto viene deciso in alto dai signori della guerra. Accompagnano il mio testo, e trovo ne amplifichino l’effetto, le stupende tavole di Simona Mulazzani che, di volta in volta, interpretano i toni della narrazione con grande intensità emotiva e originalità”.
Un nuovo libro illustrato di grande valore, in linea con l’alta qualità che, da oltre trent’anni, la Fondazione Štěpán Zavřel offre attraverso la Mostra Internazionale di Illustrazione per l’Infanzia ‘Le immagini della fantasia’ e l’ideazione di innumerevoli progetti espositivi ed editoriali.