domenica 30 ottobre 2016

Scrivila, la guerra su Corriere.it

Su Corriere.it un intenso articolo di Silvia Morosi e Paolo Restelli su Scrivila, la guerra appena apparso per Poche Storie: Scrivila, la guerra (per non dimenticare).
Eccone un brano:
Giusto e necessario, per non perdere la memoria e per non nascondere una componente fondamentale della Storia. La guerra – quella lontana e quella che bussa oggi alle nostre porte -, una favola senza lieto fine, un terribile gioco, va raccontata ai bambini. Quello che il conflitto non deve amputare è la loro fantasia. Ci hanno provato in tanti, per non bloccarsi in paure inconsce o consce, come Luigi Dal Cin in “Scrivila, la guerra” (aiutato dalle illustrazioni di Simona Mulazzani). Un padre tornato dalla Prima Guerra mondiale regala un quaderno al figlio invitandolo a raccontare la sua guerra. Quella di un bambino rimasto a casa con la nonna a combattere la fame e gli stenti nei territori occupati dalle truppe austro-ungariche. Quella che vi stiamo raccontando è la storia di un libro. Una segnalazione arrivata da lontano, che ci ha colpito subito. [...] L’interrogativo, quindi, non è se ma come raccontare la Grande Guerra ai bambini.
“Credo che ai bambini si possa, anzi si debba, raccontare la verità con la delicata esigente responsabilità, però, di assumere sempre il loro punto di vista, in modo che la verità sia per loro innanzitutto comprensibile e poi, soprattutto, utile. Anche per potersi rappresentare le conseguenze sulla popolazione delle guerre di oggi, di cui i bambini sentono parlare”, spiega l’autore ferrarese.
Il racconto allora non si concentra sugli eventi bellici al fronte, vissuti da soldati adulti, ma sulle quotidiane sofferenze che ogni guerra porta agli ultimi, come i bimbi: per primo, il dramma dell’anno della fame vissuto dalla popolazione dei territori occupati dopo Caporetto. [...]